sabato 20 febbraio 2021

Il Cossus Cossus

 

Oggi vi parlerò di un insetto polifago diffuso in Europa: il Cossus Cossus, detto anche rodilegno rosso, che è un lepidottero appartenente alla famiglia Cossidae.

Come il nome fa facilmente intuire questo lepidottero, o meglio le sue larve, che generalmente depone alla base del fusto o delle grosse branche, producono una serie di danni più o meno seri a livello degli organi legnosi della pianta scavando delle lunghe gallerie.

Quando le uova si schiudono le larve presentano un comportamento gregario e così iniziano a scavare delle gallerie nella corteccia e successivamente nel legno essendo per natura xilofaghe e così facendo possono intaccare una gran numero di piante, sia da frutto come Pomacee e Drupacee, comportandosi in questo modo da fitofago primario oppure piante forestali o ancora piante di interesse ornamentale già debilitate agendo in questo caso da fitofago secondario.

In ogni caso provocano molti danni dal momento che distruggendo il legno viene a mancare il sostegno alla pianta, che può anche deperire a causa delle difficoltà che la linfa impiega per circolare all’interno dei tessuti colpiti, inoltre, nelle piante giovani le gallerie scavate dalle larve possono anche portare alla rottura della branca che non riesce più a sostenere il suo stesso peso.

Se l’infestazione larvale è giunta ad uno stadio avanzato è possibile notare anche dei consistenti danni a livello della corteccia, che presenterebbe dei fori di uscita, usati dalle larve quando lasciano il legno per formare un bozzolo esterno dentro il quale compiono la metamorfosi per diventare degli adulti, e degli sgretolamenti, a cui pianta tenta di porre rimedio.

Le gallerie scavate dalle larve non sono tuttavia l’unico fattore che potrebbe portare una pianta al deperimento dal momento che i tunnel rappresentano di fatto una ferita, da cui possono penetrare altri agenti patogeni, come muffe e funghi che potrebbero attaccare il legno a loro volta portando alla formazione di cancri e/o carie o dando il via libera all’insediamento di altri parassiti (sesidi).

 

 

CICLO VITALE

Il rodilegno rosso ha una durata di vita di circa 3 anni durante i quali si riproduce nel periodo estivo quando compaiono gli adulti a partire dalla terza decade di maggio e raggiungendo il picco di sfarfallamento tra luglio ed agosto, mesi in cui l’accoppiamento raggiunge la sua massima attività anche se bisogna tener conto che l’intervallo di sfarfallamento è frammentario e questo rende più complesso intervenire in modo efficacie per contrastare la diffusione del lepidottero.

Le femmine adulte possono deporre fino ad 800 uova brune/grigiastre, di circa 1-1,5mm, tra gli anfratti della corteccia alla base delle piante oppure in prossimità della giunzione di grosse branche con il fusto principale, appena nate le larve presentano un comportamento gregario e già dopo 10gg circa iniziano a scavare lunghe gallerie attraverso lo xilema del tronco o dei rami ed è proprio qui che passeranno il loro primo inverno.

Se la pianta attaccata è ancora giovane si potranno notare delle protuberanze e dei rigonfiamenti nella zona danneggiata, da cui può fuoriuscire un fluido nerastro di consistenza mucillaginosa, composto dalla linfa alterata, dai residui delle rosure e dai cataboliti prodotti dalle larve, segni che la pianta sta cercando di reagire ai danni che gli sono stati provocati.

A partire dalla primavera del 2° anno le larve riprendono il loro sviluppo, continuando a crescere fino a raggiungere gli 8-9cm (80-90mm), presentano 8 paia di zampe, di cui 3 toraciche, un colore rosato e la testa scusa e solo dopo aver passato un altro inverno allo stadio larvale assumono la caratteristica colorazione rossastro-violacea raggiungendo il pieno sviluppo durante estate del 3° anno.   

Scavano quindi per raggiungere la superficie ed una volta creata una via d’uscita formano un bozzolo entro il quale si rinchiudono, da quel momento passeranno circa 20-30gg prima che gli adulti possano finalmente uscire dall’involucro dove hanno acquisito la caratteristica forma a farfalla tipica dei lepidotteri.

La forma adulta presenta una colorazione violacea a livello della schiena mentre il corpo tende all’arancione (risultando molto simili al rodilegno giallo) mentre le ali sono di un color grigio-bianco striato con sottili venature brunastre che l’aiutano a confondersi con la corteccia.

Questi insetti presentano un’apertura alare di 7-10cm.

 

PREVENZIONE

I danni provocati dalle larve del Cossus Cossus sono gravi ed ingenti, motivo per cui si cerca di contrastarli con svariati mezzi.

Uno dei metodi utilizzati prevede l’utilizzo di nematodi come Feltiae, Carpocapsae e Neoaplectana  (Steinernema) da far entrare in contatto con le aree colpite spruzzandoli direttamente nelle gallerie oppure applicandoli su dei batuffoli di cotone che verranno poi apposti all’ingresso delle gallerie stesse in modo che questi organismi vermiformi inizino a cacciare le larve presenti nelle gallerie.

Si sta provando anche ad impiegare dei funghi entomopatogeni, come la Beauveria bassiana che agisce attivamente nei confronti delle larve anche quando le infestazioni si presentano a livello naturale.

Da ricordare che il Cossus Cossus possiede anche degli antagonisti naturali come alcuni imenotteri parassitoidi e i Ditteri Larvevoridi (gen. Phorocera) motivo per cui sarebbe meglio limitare il più possibile l’uso di prodotti chimici che col passare del tempo potrebbero danneggiare proprio questi utili antagonisti, oltre ai pronubi, finendo per creare un ambiente ancor più favorevole allo sviluppo ed alla diffusione del Cossus.

Un altro metodo, e probabilmente il più utilizzato, è quello di ricorrere a delle trappole sessuali, il cui n°/ha varia in base alla gravità dell’infestazione, al clima ecc… da installare indicativamente nella prima metà del mese di maggio, che grazie all’utilizzo di specifici ferormoni sessuali  consente la cattura massale dei maschi, che finendo nelle trappole non possono raggiungere le femmine e quindi fecondare le uova e non potendo riprodursi la popolazione diminuirà. In generale il n° delle trappole va dalle 5 alle 20 per ha.

Qualora ci si ritrovi a dover affrontare un’infestazione che si presenta già in atto nei confronti di piante ornamentali di può anche cercare di eliminare le larve utilizzando mezzi meccanici, come ad esempio dei sottili fili di ferro che vengono fatti entrare nelle gallerie scavate dalle larve con l’intento di infilzarle e quindi di asportarle manualmente dalla pianta, oppure, ricorrere a mezzi chimici, come utilizzare degli insetticidi allo stato di aerosol da iniettare nelle gallerie per uccidere le larve chiudendo poi i fori provocati dalle larve con stucco. C’è da dire però che questi metodi non sono sempre efficaci data la notevole difficoltà a raggiungere le larve e comunque bisogna sempre considerare che anche riuscendo ad eliminarle la pianta ha in ogni caso subito dei danni irreparabili, difatti, sezionando un albero colpito da Cossus Cossus saranno evidenti le numerose gallerie scavate dalle larve.

 

N.B: quando le larve attaccano piante da legno come il pioppo ed il noce bisogna considerare un eventuale deprezzamento del legno dovuto per l’appunto alla presenza delle gallerie che intaccano la qualità del prodotto.

Nessun commento:

Posta un commento

ricetta latte condensato

Dopo aver provato molte ricette vi propongo la mia versione del latte condensato. Semplice e veloce da preparare, con tre ingredienti che in...